Proporre nuove soluzioni per fronteggiare le difficolta aziendali è ciò che oggi si aspettano i clienti di studio. La tecnologia è matura: sta a noi coglierne i vantaggi.
Per riuscirci, quindi, gli imprenditori possono trovare nel loro professionista di fiducia – il Dottore Commercialista – l’alleato indispensabile per comprendere come muoversi in questa nuova era digitale.
In un mercato florido la variabile finanziaria solitamente viene lasciata in secondo piano valorizzando il business aziendale; ciò non è del tutto vero in situazioni di crisi generalizzata (ne è un esempio il recente stato emergenziale da Covid-19) in cui è necessario mettere in risalto e potenziare altre aree organizzative come, appunto, quella finanziaria.
Diventa quindi strategico per l’impresa, ancor prima del prodotto e/o servizio da offrire sul mercato, avere in tempo reale le informazioni (i dati) per poter decidere quali e quante merci produrre, su quali mercati e magari sulla base delle esigenze “intercettate” dal mercato stesso.
Ciò significa essere in grado di operare avendo a disposizione adeguate informazioni sia interne all’azienda che esterne (del mercato di riferimento): questi dati dovranno “amalgamarsi” con le disponibilità e gli strumenti finanziari già a disposizione o reperibili. La figura che meglio ricopre questo particolare obiettivo è identificabile in quella del CFO (Chief Financial Officer): manager dell’attività finanziaria che, come richiamato in premessa, non è presente nelle piccole e piccolissime realtà aziendali in cui, invece, il commercialista può cogliere l’occasione per riqualificare la propria attività ponendosi accanto all’imprenditore con una visione d’insieme (o di scenario) molto più ampia della sua.
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La figura del commercialista cambia: da “rendicontatore” del business aziendale (bilanci, dichiarazioni reddituali…) ad “anticipatore” del business. Il cliente non potrà più fare a meno né della tecnologia né del suo professionista